Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria: il testo della preghiera di Francesco

Papa Francesco ha deciso che consacrerà l’umanità intera, e in particolare i popoli e i Paesi fratelli di Russia e Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria. 

Si tratta di un evento assolutamente importante per la cristianità tutta, che ha una radica di natura devozionale ma che ad oggi riveste anche un ruolo squisitamente politico, di fronte al dramma della guerra in Ucraina e ai numerosi tentativi del Pontefice, e della Chiesa tutto, di fermare il “massacro”, che Bergoglio non ha esitato a definire vergognoso e vile, come allo stesso modo è anche l’idea che si sta diffondendo in questi stessi giorni di aumentare le spese militari, in parallelo all’invio di armi sul territorio ucraino.

La guerra infatti, per il Pontefice, non può mai risolversi con altra guerra, come al male non si può rispondere con altro male. Francesco fin dall’inizio del conflitto ha invitato i fedeli di ogni Paese a pregare per la pace, invocando la mano del Signore affinché fermi quest’inutile strage, nel solco di quanto già affermato dai suoi predecessori, da Benedetto XV passando per Pio XII e per Giovanni XXIII o Giovanni Paolo II. Davanti all’incomprensione dei popoli orientali e occidentali, a una guerra fratricida sempre più violenta, a una inutile giustificazione metafisica da parte del Patriarca ortodosso di Mosca Kirill, Bergoglio ha deciso di rispondere all’appello dei vescovi ucraini e di consacrare il loro Paese e la Russia con un Atto pubblico.

La decisione di Francesco che riporta alle apparizioni della Madonna di Fatima

Una decisione che riporta direttamente al mistero di Fatima e all’apparizione della Vergine nel 1917 ai tre pastorelli, Lucia, Francisco e Jacinta, in cui Maria rilasciò loro tre segreti, di cui l’ultimo venne svelato durante il Grande Giubileo del 2000 per volontà di Karol Wojtyla. In questi si affermava che la Russia avrebbe diffuso “i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa”, e che in quel caso “i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte”.

Il Papa polacco vide nella profezia l’attentato subito il 13 maggio 1981, proprio nel giorno della Madonna di Fatima, come spiegò lo stesso Ratzinger da prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il teologo tedesco però nel 2010, diventato Benedetto XVI, ritrattò a Fatima quelle sue stesse dichiarazioni affermando davanti al popolo cristiano che “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”.

Così oggi, davanti al rischio di un’escalation nucleare in seguito all’invasione russa in Ucraina, Papa Francesco si appella di nuovo alla Madonna di Fatima con un atto pubblico, per il quale ha invitato tutti i vescovi del mondo a partecipare, e dopo avere ricevuto anche l’appoggio di Benedetto XVI che ha spiegato che si unirà al momento di consacrazione, che avverrà nel giorno della Solennità dell’Annunciazione, durante la celebrazione della Penitenza in programma alle 17 presso la Basilica di San Pietro, indicativamente intorno alle 18.30.

Già il 27 marzo 2020, nel pieno dello scoppio della pandemia da Covid, la preghiera di Papa Francesco in Piazza San Pietro aveva ricordato a molti la terza parte del Segreto di Fatima già svelata, in cui si affermava che ci sarebbe stato un “Vescovo vestito di Bianco” che attraversa “una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino”. Un’immagine che ricordava molto da vicino Bergoglio, con il suo passo zoppicante dovuto al problema all’anca, camminare nel centro di Roma per recarsi presso la chiesa di San Marcello al Corso, dove si trovava il Crocifisso miracoloso, o nel centro della piazza deserta durante la Statio Orbis, mentre in tutto il mondo si diffondevano i focolai dovuti al Covid-19.

Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto. Così hai fatto a Cana di Galilea, quando hai affrettato l’ora dell’intervento di Gesù e hai introdotto il suo primo segno nel mondo. Quando la festa si era tramutata in tristezza gli hai detto: «Non hanno vino» (Gv 2,3). Ripetilo ancora a Dio, o Madre, perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza, si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità. Abbiamo smarrito l’umanità, abbiamo sciupato la pace. Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.

Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.

Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo.

Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.

Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.

Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.

Regina della pace, ottieni al mondo la pace.

Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata.

Santa Madre di Dio, mentre stavi sotto la croce, Gesù, vedendo il discepolo accanto a te, ti ha detto: «Ecco tuo figlio» (Gv 19,26): così ti ha affidato ciascuno di noi. Poi al discepolo, a ognuno di noi, ha detto: «Ecco tua madre» (v. 27). Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.

Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.

Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei di speranza fontana vivace”. Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.

 

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