Meditiamo il Vangelo di oggi 31 ottobre 2023 con un commento, ricordandoci che “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4, 4).
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,18-21
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
COMMENTO AL VANGELO DI OGGI 31 OTTOBRE 2023
Il regno di Dio viene sulla Terra, con Gesù, a cambiare le nostre carte in tavola. Il seme di senape, piccolo tra tutti i semi ma che produce un albero, è seme di una spezia saporosa. Il lievito può far lievitare tutta la pasta, cambiandola per sempre, cambiandone per sempre la struttura. Quando scegliamo il regno di Dio nella nostra vita, quando scegliamo di appartenergli, niente è più come prima. Allora le cose che prima ci sembravano più piccole e semplici, come un sorriso, un gesto gentile o un abbraccio, diventano le più grandi. Allora quel semplice lievito che è la Parola di Dio cambia la nostra vita per sempre, e la rende più bella, meno pesante. L’immagine dell’uomo che prende il seme di senape e lo getta nel suo terreno lascia pensare a due elementi che si intersecano: da una parte, c’è un riferimento che viene naturale da fare con la parabola del seminatore e quindi con la Parola di Dio che germoglia nel cuore di chi l’ascolta. Dall’altra, ricorre il verbo “prendere”, usato anche per la donna con i lievito, che fa pensare ad un’azione volontaria. Il regno di Dio è una scelta, quindi. Il regno di Dio non si impone, ma viene ad abitare la nostra vita e a cambiarla per sempre, dopo che noi lo abbiamo lasciato entrare in noi. Il giardino di quell’uomo, come l’impasto della donna, non saranno più gli stessi dopo la scelta di far entrare Dio nel nostro cuore. E potremo allora gustare il Cielo, che si poserà su di noi e che ci riempirà con il suo soffio vitale.