Precedentemente, avevamo iniziato un viaggio alla scoperta della geografia dantesca, cercando di individuare parallelismi tra la “carta geografica” descritta da Dante e il globo terrestre.
Continuando il nostro viaggio immaginario nella Divina Commedia, dove Dante Alighieri ci guida in modo allegorico attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, proviamo ad ipotizzare un nesso tra le coordinate da lui fornite ed un’ipotetica geolocalizzazione del Purgatorio dantesco sul planisfero. Se volessimo individuare in particolare la posizione del Monte del Purgatorio sulla mappa terrestre, potremmo esaminare attentamente le coordinate geografiche descritte da Dante che potrebbero esserci d’aiuto.
Le coordinate del Purgatorio fornite da Dante
Dante fornisce alcune indicazioni aleatorie sulla posizione del Monte del Purgatorio. Nel Canto II, afferma che il monte si trova nell’Emisfero Australe, sotto l’Equatore, fornendoci un punto di riferimento fondamentale per la latitudine. Nel Canto III, descrive il monte come situato all’estremità occidentale del Mar Mediterraneo. Basandoci su queste coordinate geografiche dantesche, possiamo ipotizzare che il Monte del Purgatorio, se mai dovesse essere per assurdo individuato su un luogo realmente esistente in un luogo specifico sulla Terra, potrebbe essere collocato sulle Isole Fortunate, o “dei Beati”.
Le Isole dei Beati e il Purgatorio
Le Isole dei Beati, o Fortunate, sono luoghi mitici e paradisiaci situati al confine del mondo nell’Oceano. Secondo la tradizione, erano abitate da eroi che erano stati risparmiati dalla morte e successivamente da persone virtuose dopo la loro morte. Queste isole sono anche associate ai Campi Elisi, la dimora felice per coloro che hanno condotto una vita meritevole. Si pensava che si trovassero oltre le Colonne d’Ercole e sono menzionate in diverse opere classiche.
Le localizzazioni esatte delle Isole dei Beati sono state oggetto di dibattito, ma Plinio il Vecchio e Claudio Tolomeo le identificano con le Canarie. Secondo Plinio, queste isole erano situate nell’arcipelago delle Canarie, mentre Tolomeo le associa alle isole Gorgadi. Esistono anche altre teorie che collegano queste isole all’antico continente di Atlantide.
Ci sono diverse fonti antiche che parlano di queste isole, tra cui Pindaro, Diodoro Siculo e Plutarco. Pindaro descrive le isole come il luogo per coloro che hanno vissuto una vita virtuosa, mentre Diodoro Siculo racconta di Quinto Sertorio che aveva sentito parlare di queste isole e aveva deciso di raggiungerle.
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Tra mito e realtà
Queste isole sono associate a concetti di paradiso e beatitudine, e la loro bellezza e fertilità sono spesso enfatizzate nelle descrizioni antiche. In tempi più recenti, si è sostenuta invece l’idea che le Isole Fortunate siano in realtà le isole caraibiche.
Questo tentativo di collegamento tra allegoria e realtà ci invita ad approfondire le connessioni tra la mitologia classica, le opere letterarie e la geografia, anche se non deve essere considerato come un’ipotesi da pensarsi come prettamente riconducibile al vero, piuttosto uno spunto di riflessione e approfondimento.