Non di solo pane | Parola e commento al Vangelo di oggi 12 settembre 2022

Leggiamo la Parola e il commento al Vangelo di oggi 12 settembre 2022, ricordandoci che “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4, 4), e che è buona abitudine non lasciar passare neanche un giorno senza questo nutrimento celeste.

Parola e Vangelo di oggi 12 settembre 2022

Prima Lettura

Se vi sono divisioni tra voi il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 11,17-26.33
 
Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio.
Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova.
Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale
Dal Sal 39 (40)

R. Annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo. R.
 
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.
 
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.
 
Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza. R.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna. (Cf. Gv 3,16)

Alleluia.

Vangelo di oggi 12 settembre 2022

Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,1-10
 
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».

Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».

All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

Parola del Signore.

Commento al Vangelo di oggi 12 settembre 2022

Le parole del centurione sono rimaste nella storia, tanto che nella Santa Messa le ripetiamo seppur leggermente diverse: Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola e io sarò salvato”. Gesù, che “lo ammirò”, è scritto, lo porta esempio dicendo che nemmeno in Israele suo popolo, aveva trovato qualcuno con una fede così grande. La fede di quel centurione è dunque proverbiale e rimane impressa addirittura nel momento più solenne della cristianità.

Gesù si fa carne e viene ad abitare in noi che, se avessimo un po’ della fede del centurione, potremmo esperire davvero la sua presenza concreta in noi, nel nostro spirito e nella nostra vita, se solo aprissimo il cuore come quell’uomo fece con semplicità.

La stessa semplicità di Maria Santissima, del cui Nome oggi si celebra la memoria facoltativa. Il nome di Maria racchiude il suo “destino”: quello di essere, dall’etimologia aramaica, “Signora”; “Amata da Dio” e “Amareggiata”, anche se per amore, di un dolore che non spezza anche se trafigge l’anima, che non brucia anche se consuma, che non spegne, ma porta alla vita eterna, che è Gesù, il frutto del suo grembo immacolato.

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