Dov’è Dio adesso? L’invito del Vangelo a non angosciarsi

Dov’è Dio in questo momento? Dio è con noi, lo è da sempre e ancor più con l’incarnazione di Gesù che ci ha lasciato la sua parola e il suo invito a non temere

(foto da Pixabay)

Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”. Questa la frase emblematica del Vangelo di Matteo capitolo 6 versetto 34. Un versetto che deve risuonare potentemente nelle nostre coscienze, come fa la il batacchio di una campana. Ci deve scuotere. Gesù ci vuole dire questo con il passo 6, 25-34 del Vangelo di Marco: non preoccupatevi di cosa e come fare, quando non lo saprete. Abbiate fede in me, dice il Signore. Fidatevi della Provvidenza che non fa mancare agli uccelli del cielo il nutrimento e all’erba che non tesse, il suo vestito.

Matteo 6,25-34

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.  

Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

Questo Vangelo si può riportare al contesto attuale perché Gesù ci dice: quando non saprete come cavare le gambe da una situazione incerta, alzate gli occhi a me. Io ci sono e intervengo. Alzate le mani in preghiera e abbiate fiducia. La fiducia è la forma d’amore che più tocca e commuove il cuore di Dio. Diceva Gesù a Suor Faustina che l’anima umile e fiduciosa nella Sua Misericordia è senz’altro la più felice.

Non possiamo sapere come tutto questo che sta accadendo evolverà. Possiamo solo fidarci che Dio avrà cura di tutti noi.  Possiamo considerare che questo è un momento in cui rivedere le priorità e non pensare, tornando al brano evangelico, a tanti surplus, che servono l’uomo ma non fanno l’uomo. Dio sa di cosa abbiamo bisogno e, anche se a volte questo sembra incredibile, non permette mai croci più pesanti di quelle che possiamo sopportare. Ricordandoci che niente, nemmeno la morte ha l’ultima parola sull’amore.

In questo momento di difficoltà torniamo a Dio con cuore sincero ed Egli non respingerà nessuno. Dio non castiga ma mette alla prova il mondo e i suoi figli perché tornino a lui e per un bene superiore che adesso, col naso attaccato a tutti i problemi che ammorbano la terra, non possiamo vedere, rispetto allo sguardo di Dio che si innalza su tutta la creazione.

Dio è un “Dio con noi”

Non dimentichiamoci però che quel Dio è presente, è onnipresente nello Spirito Santo e si è fatto più vicino a noi in Gesù, si è fatto uomo, si è fatto compassionevole e compartecipe dei vissuti umani. E non è in un’isola felice ridendo di noi. Non è solo un’isola di pace e gioia infinita. Dio è anche infinita sofferenza: disse Gesù a Santa Camilla Battista da Varano che il suo amore per le sue creature fu infinito. E che altrettanto infinito fu il suo dolore durante la passione. Agonia che durerà fino alla fine dei tempi, rivela altrove.

Ma come è possibile questo e che ci interessa, come ci salva? Ci salva perché Dio, in verità, vive ogni nostro sussulto, Dio è nella nostra anima, che è membro vivo del suo corpo spirituale e conosce ciò che stiamo provando, in maniera amplificata, perché Egli è Dio. Quindi non preoccupiamoci, Dio ci salva, Dio soffre con noi e non rifiuta l’aiuto a chi glielo domanda. Anche non dovesse manifestarsi questo aiuto nella forma chiesta. Molto spesso Dio esaudisce la preghiera in altro modo rispetto a quella fatta, ma ascolta sempre il nostro grido.

Cogliamo l’invito evangelico alla conversione e a non preoccupiamoci di ciò che può uccidere il corpo, ma del tarlo che uccide l’anima, il male, il peccato. L’antidoto è farsi abbracciare dalla Misericordia di Dio e confidare in essa, che tutto scusa, tutto sopporta e non avrà mai fine e che è con noi, e lo sarà per tutta la vita. Non preoccupiamoci quindi né per l’oggi né tanto meno per il domani. Dio ha già tutto tra le mani, in un mistero che un giorno capiremo. Dio sta soffrendo con noi, dentro di noi stessi e ci ama, con un amore che vince tutto.

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