Il coraggio di non avere più paura dell’amore
“Era andato a ripescare in fondo a sé quel ricordo. Quella paura, quel senso di non essere, di non aver dovuto o meritato di essere, la paura di non esserne degno. Non sapeva perché, o forse qualcosa gliene aveva dato prova, ma era una vita che combatteva demoni dentro di sé. Era il demone dell’abbandono, della propria cattiveria, del suo essere per metà buono e per metà diabolicamente introverso e con la presunzione di non meritarsi l’esistenza o, almeno un’esistenza felice. La vita, poi, non lo aveva aiutato. Ma ora era diverso, ora aveva una nuova opportunità, l’opportunità di uscire da quel torpore e prendere in mano la sua vita, di cacciare fuori i demoni e di lasciare spazio alla felicità. E sapeva benissimo che Dio era felicità. Che se la era guadagnata con le unghie e con i denti, e che quell’accusatore che da dentro gli urlava notte e giorno di non essere degno di poter, oltre che esistere, di poter essere felice, doveva essere cacciato fuori. Era l’ora, era l’ora propizia. Anche se la sua stessa carne fosse stata intessuta da un’anima meravigliosa e uno spirito immondo, quello spirito doveva andarsene, e lasciar posto a quello di Dio: l’amore, solo l’Amore in persona, avrebbe fugato ogni sua paura, e avrebbe potuto rimpastare la sua natura in una natura coraggiosa, forte, amorevole e sicura. Sicura come nelle braccia del più premuroso padre.”